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Milano, venerdì 26 gennaio, alle ore 10.30 a Palazzo Marino, Sala Alessi, Floriana Maris, presidente della Fondazione Memoria della Deportazione, coordina l’incontro con Venanzio GibilliniJean Blanchaert.

Saranno presenti l’assessore Del Corno (Comune di Milano) e la Presidenza del Consiglio Regionale.

L’incontro è organizzato da Comune di Milano, Fondazione Memoria della Deportazione, Comitato Permanente Antifascista, Comunità Ebraica di Milano, Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Memoriale della Shoah di Milano e reca il titolo

Insieme no ai nazifascismi. Mai più ghetti e deportazioni politiche e “razziali”.

L’incontro seguirà alla deposizione delle corone alle ore 9.30 presso l’Ex-Albergo Regina, via Silvio Pellico 7 con i saluti istituzionali del Comune, della Presidenza del Consiglio Regionale, di ANPI, ANED e Comunità ebraica. Coordina Marco Cavallarin.

Venanzio Gibillini

deportato sopravvissuto ai campi di Flossenbürg e Kottern, sottocampo di Dachau.

Ha ricevuto il 26 gennaio 2014 la Medaglia d’onore dal sindaco Giuliano Pisapia e dal Prefetto, il 27 gennaio 2017 dal sindaco Giuseppe Sala l’Ambrogino d’Oro nell’ambito delle iniziative organizzate dal Comune di Milano per il Giorno della Memoria.

 Jean Blanchaert

bisnipote di Ernesto Reinach, imprenditore italiano di origine ebraica, vittima delle leggi razziali e della persecuzione fascista e nazista.

Ernesto Reinach fu arrestato nel novembre 1943 sul lago di Como per delazione con la figlia Etta, il marito Ugo De Benedetti e il figlio Piero di undici anni. Deportato con il primo convoglio partito da Milano il 6 dicembre 1943, destinazione Auschwitz.

La sua morte causata dagli stenti del viaggio sul carro bestiame, troppo duri per un uomo di ottantanove anni, avvenne ancora in territorio italiano, prima di Bolzano, come fu testimoniato dai suoi compagni di viaggio. Ugo, Etta e Piero da Auschwitz non fecero più ritorno.

Manifesto