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5 maggio 2025

A ottant’anni dalla liberazione del campo di Mauthausen

Sono passati ottant’anni dall’ingresso degli Alleati e dell’Armata Rossa nei Lager: il 5 maggio gli Americani entrano a Mauthausen. Il Lager e i suoi sottocampi sono gli ultimi ad essere liberati. L’urgenza di far sapere diventa da allora impegno per condividere l’esperienza costruendone la storia e la memoria.

La Fondazione Memoria della Deportazione per sottolineare questa importante data propone una doppia iniziativa.

 

Ore 10, Liceo Cremona, Officina della partecipazione e della creatività,
viale Marche 71/73, Milano

Cercando di fissare il tempo

A ottant’anni dal 5 maggio 1945, quattro vite per raccontare la liberazione del Lager di Mauthausen: Roberto Camerani, Andrea Lorenzetti, Italo Tibaldi, Julia Banfi

Una narrazione a cura della 4^ I

Fare divulgazione per la Fondazione significa portare le nuove generazione ad incontrare la storia della deportazione chiamando ciascuno a diventarne erede con la propria intelligenza e immaginazione.

Il PCTO proposto alla classe 4^ I è diventato occasione per portare ragazzi e ragazze a confrontarsi con quattro fondi archivistici di quattro deportati a Mauthausen e, dopo uno studio attento delle carte con archivisti e storici e l’incontro con i familiari, a selezionare alcuni documenti per costruire un percorso di narrazione che grazie a un professionista dello spettacolo diventa un momento di incontro con altri ragazze e ragazze della scuola. Con questo lavoro la Fondazione, lontano dai riflettori ma dentro la quotidianità della scuola e del percorso formativo di ciascuno studente e ciascuna studentessa, intende costruire la consapevolezza di quanto è stato perché le nuove generazione si accorgano che, quanto i testimoni ci hanno tramandato e i suoi archivi custodiscono, li riguarda e riguarda il nostro presente.

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Ore 17, Fondazione Memoria della Deportazione
Via Dogana 3, Milano

Cerimonia di consegna del premio per tesi di dottorato dedicato a Roberto Camerani.

Vincitore dell’edizione 2025 è Mattia Cravero, autore della tesi di dottorato «E i cieli si convolgono perpetuamente invano». Inizio e fine dell’universo di Primo Levi.

Sostenere la ricerca è per la Fondazione Memoria della Deportazione impegno quotidiano ed è con gratitudine che la Fondazione ospita la cerimonia di consegna di questo premio istituto da Adele Camerani, figlia di Roberto. La possibilità data a un giovane dottore di vedere riconosciute le proprie ricerche e di offrire un’occasione di condivisione, è un modo per la Fondazione di mettersi in ascolto della sensibilità con cui il presente interroga il passato e lo rende oggetto di cura attraverso lo studio e la ricerca. Il ricordo di Roberto Camerani, sopravvissuto a Mauthausen e Ebensee, diventa pungolo per far crescere il pensiero.

Le due iniziative sono solo su prenotazione scrivendo a segreteria@fondazionememoria.it