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A Casalecchio di Reno (BO), il 21 febbraio 2017, il prof. Massimo Castoldi parlerà al liceo “Leonardo da Vinci” con una lezione introduttiva sulle ragioni storiche del fascismo e del nazismo e sulle vicende delle deportazioni.

Questo in preparazione dell’itinerario di un gruppo di 40 studenti in Germania verso il campo di Ravensbrück.

Gli studenti sotto la guida della Fondazione incontreranno a Berlino i responsabili della casa di Wannsee, come già è avvenuto lo scorso anno con una classe del liceo “Donatelli-Pascal” di Milano.

Itinerario in Germania

Agli studenti saranno illustrate le decisioni prese a Wannsee dagli alti ufficiali nazionalsocialisti, per tradurre in atto la soluzione finale dello sterminio degli ebrei in Europa. Saranno anche presentate loro le modalità con le quali tali decisioni furono prese.

Il lavoro di quest’anno conferma la didattica sperimentale avviata dalla Fondazione, nella ricerca di nuove forme per presentare i temi della deportazione e delle dittature fascista e nazista alle nuove generazioni.

Gli studenti si recheranno poi, sempre accompagnati dalla Fondazione, nel campo di Ravensbrück.

Questa sarà un’occasione per ricordare Jole, Lina, Nella Baroncini e Teresa Benini, figlie e moglie dell’antifascista bolognese Adelchi Baroncini.

Il Baroncini, nato il 4 novembre 1889 a Conselice (RA) si trasferì a Bologna, dove lavorò come operaio meccanico alla O.A.R.E., Officina Automezzi Riparazioni Esercito.

Fu attivo nella Resistenza dal febbraio 1944 con tutta la famiglia, soprattutto nella produzione di stampa clandestina.

Fu arrestato, carcerato e successivamente deportato a Mauthausen, a Gusen e morì nel Castello di Hartheim il 3 gennaio 1945.

Le figlie Jole, Lina e Nella e la moglie Teresa furono tutte deportate. Teresa e la figlia Jole morirono nel campo di Ravensbrück.

Jole, nata il 13 agosto 1917 presumibilmente il giorno stesso del trasporto il 4 marzo 1945. Soltanto Nella e Lina riuscirono a ritornare.

Si ricordano episodi come questo, al di là della commemorazione, con lo scopo di riflettere su quanto in epoca fascista fosse caro il prezzo per esprimere una propria idea di libertà e di quanti sacrifici si dovettero fare per riconquistarne il diritto per tutti.