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Milano, 1-2 febbraio 2022. Presso la Sala Convegni di Palazzo Reale (Piazza Duomo 14, Milano) la Fondazione Memoria della Deportazione organizza il convegno

Oltre il Lager. Attualità dell’impegno antifascista: alle radici della democrazia in Europa.

Dedicato a Enzo CollottiGianfranco Maris

con il patrocinio di Comune di Milano, Istituto Nazionale Ferruccio Parri, ANRP (Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento, dalla Guerra di Liberazione e loro familiari), Comitato Permanente Antifascista, FIDAPA (Federazione Internazionale IFBPW – International Federation of Business and Professional Women)

e con la partecipata adesione di docenti e studenti del Liceo Scientifico Cremona di Milano, del Liceo Scientifico Machiavelli di Pioltello, dell’Istituto Istruzione Superiore Bertarelli – Ferraris di Milano, della 3 A dell’IPSSEC Adriano Olivetti di Monza.

Si parlerà di Angelo Adam, Charlotte Delbo, Marek Edelmann, Andrea Gaggero, Maurice Goldstein, Hermann Langbein, Primo Levi, Gianfranco Maris, Teresa Noce, Bruno Vasari, Shlomo Venezia.

Direzione scientifica di Brunello Mantelli e Massimo Castoldi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[COMUNICATO IN AGGIORNAMENTO] Il Convegno è previsto in modalità mista, in presenza e online, e sarà trasmesso sul canale you tube della Fondazione Memoria della Deportazione

https://www.youtube.com/user/memoriadeportazione

Si consiglia la prenotazione per coloro che intendano essere presenti in sala (massimo 50 persone), ai quali sarà richiesto un recapito e saranno fornite le indicazioni necessarie per l’accesso. Per l’accesso in sala la prenotazione è obbligatoria, così come il green pass rafforzato e la mascherina ffp2.

Accreditamento per docenti

La Fondazione Memoria della Deportazione è parte della Rete degli istituti associati all’Istituto Nazionale Ferruccio Parri (ex Insmli) riconosciuto agenzia di formazione accreditata presso il Miur (l’Istituto Nazionale Ferruccio Parri con la rete degli Istituti associati ha ottenuto il riconoscimento di agenzia formativa, con DM 25.05.2001, prot. n. 802 del 19.06.2001, rinnovato con decreto prot. 10962 del 08.06.2005, accreditamento portato a conformità della Direttiva 170/2016 con approvazione del 01.12.2016 della richiesta n. 872 ed è incluso nell’elenco degli Enti accreditati).

Si può rilasciare attestazione di frequenza.

 Per prenotazioni e indicazioni rivolgersi a

segreteria@fondazionememoria.it

tel. 02 87383240 negli orari di apertura degli uffici

Il progetto

In una prospettiva ormai non più di breve periodo, a quasi otto decenni dalla fine della Seconda guerra mondiale e trascorso ormai un secolo dall’arrivo sulla scena storica del fascio primigenio, destinato ad avere negli anni seguenti seguaci capaci di radicalizzarne la carica di violenza, è opportuna una riflessione su chi ai fascismi si contrappose, fondando così una categoria politica nuova: l’antifascismo.

Capace di coinvolgere visioni tra loro differenti e in anni precedenti contrapposte, come le culture liberali, democratiche, socialiste, l’antifascismo rappresentò inoltre, allora e successivamente, la via attraverso cui il movimento comunista, nato da quella rivoluzione bolscevica che ben presto si sarebbe risolta nella dittatura prima di un partito, poi dei suoi vertici, si sarebbe incontrato ed avrebbe fatto i conti con la democrazia politica.

Rafforzatosi nella gigantesca e tragica temperie della Seconda guerra mondiale attraverso le Resistenze europee il cui riferimento generale era la coalizione guidata da URSS, USA e Regno Unito, l’antifascismo avrebbe duramente sofferto la frattura postbellica rappresentata dalla guerra fredda e dal progressivo irrigidirsi della «cortina di ferro», ad est della quale finiva con l’essere assunto a dottrina di Stato finalizzata a rivestire di panni presentabili regimi diretti da forze di minoranza la cui unica logica era di costituire una cintura di sicurezza per l’Unione Sovietica, mentre a occidente l’antifascismo veniva spesso guardato da parte dei gruppi dirigenti come un cavallo di troia del blocco contrapposto.

In questo quadro piuttosto cupo l’Italia ha costituito tuttavia una felice eccezione; anche nei momenti di più dura contrapposizione tra le forze politiche, un tessuto antifascista, eredità della Resistenza, ha comunque tenuto, rendendo possibili scambi, contatti, interrelazioni.

Conclusasi la guerra fredda in seguito al collasso dell’URSS, preceduto e accompagnato dallo scompaginarsi del «blocco orientale», il panorama europeo che si è delineato dopo il 1989 e in questo primo ventennio del XXI secolo rende a nostro parere quanto mai necessario ed opportuno un recupero pieno dell’antifascismo e dei suoi valori, al cui centro stava e sta l’idea di una democrazia e liberale e sociale.

Con ben più forza del «paradigma vittimario», assunto non di rado come terreno minimo di costruzione di un’Europa unita e federale, l’antifascismo può essere, per la nostra Europa, valore fondante. Proprio per questo riflettere sulle biografie, convergenti nell’obiettivo quanto magari distanti nel loro sviluppo esistenziale, delle undici personalità che nel convegno saranno oggetto di studio costituisce il modo migliore per raccoglierne l’eredità ed onorarne la memoria.

Il Convegno

 

1 febbraio 14.30-17.30

 

14.30-14.50 Saluti istituzionali

Coordina Brunello Mantelli

14.50-15.20 Gianfranco Maris

Emanuele Edallo, Università degli Studi di Milano

Floriana Maris, Fondazione Memoria della Deportazione

Alessandro Di Benedetto

15.20-15.40 Maurice Goldstein

Frédéric Crahay, Directeur Fondation Auschwitz di Bruxelles

15.40-16.00 Pausa

16.00-16.30 Hermann Langbein

Brigitte Halbmayr, Institut für Konfliktforschung in Wien

(traduzione consecutiva di Rita Luppi, Università degli Studi di Milano)

16.30-16.50 Andrea Gaggero

Aldo Pavia, Aned Roma

16.50-17.10 Charlotte Delbo

Elisabetta Ruffini, ISREC, Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea

17.10-17.30 Discussione

2 febbraio 9.30-13.00

 

Coordina: Massimo Castoldi

9.30-10.00 Angelo Adam

Brunello Mantelli, Università della Calabria

Raoul Pupo, Università di Trieste

10.00-10.20 Marek Edelmann

Włodek Goldkorn, giornalista e scrittore

10.20-10.50 Bruno Vasari

Barbara Berruti, ISTORETO, Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”

Giovanna D’Amico, Università di Messina

10.50-11.20 Pausa

11.20-11.40 Shlomo Venezia

Marcello Pezzetti, Museo della Shoah di Roma

11.40-12.10 Teresa Noce

Patrizia Gabrielli, Università di Siena

Graziella Gaballo, ISRAL, Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria “Carlo Gilardenghi”

12.10-12.40 Primo Levi

Frediano Sessi, Università di Brescia

Fabio Levi, Università di Torino e Centro Studi “Primo Levi”, Torino

12.40-13.00 Discussione