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Milano, 13 ottobre 2021. La Fondazione Memoria della Deportazione condanna l’aggressione subita dalla sede romana della CGIL, che evoca l’infausta memoria delle aggressioni di cento anni fa alle Camere del Lavoro, che aprirono il ventennio più oscuro della storia d’Italia, fatto di abusi, falsificazioni, violenze, e poi omicidi, guerra e deportazioni di massa.

Vorremmo che i giovani capissero che tornare a parlare di squadrismo e di fascismo questo significa e ciò è inaccettabile.

Oggi la tenuta dello Stato, sia nelle sue istituzioni, sia nella coscienza civile della maggioranza del popolo italiano, sta dimostrando che l’azione di gruppi neofascisti non sembra creare alcun effetto destabilizzante della nostra ormai salda coscienza democratica.

Non bisogna, però, sottovalutare e banalizzare queste manifestazioni di sopraffazione e violenza come fu agli esordi del fascismo con le sue tragiche conseguenze.

Piena è la nostra solidarietà alla CGIL e a tutto il movimento sindacale, parte costitutiva e imprescindibile della nostra convivenza civile.

Ricordiamo che l’Italia di oggi, costituzionalmente antifascista, è nata anche dalla protesta di migliaia di operai, che opponendosi al fascismo e al nazismo, hanno scioperato nelle fabbriche dell’Italia settentrionale nel marzo 1943 e 1944, dando le loro vite alla causa della libertà, nelle strade, nelle piazze d’Italia, e nei campi di sterminio in Europa.

“La storia della Deportazione e dei campi di sterminio […] non può essere separata dalla storia delle tirannidi fasciste in Europa: dai primi incendi delle Camere di Lavoro nell’Italia del 1921, ai roghi di libri sulle piazze della Germania del 1933, alla fiamma nefanda dei crematori di Birkenau, corre un nesso non interrotto. […] La violenza è un seme che non si estingue. È triste ma doveroso rammentarlo, agli altri ed a noi stessi: il primo esperimento europeo di soffocazione del movimento operaio e di sabotaggio della democrazia è nato in Italia. È il fascismo […]” (dall’abbozzo di Primo Levi, per il testo Al visitatore, per il Memorial in onore degli italiani caduti nei campi di sterminio nazisti).