Andrea Lorenzetti. Prigioniero dei nazisti, libero sempre

Biografia di Andrea Lorenzetti

Andrea Lorenzetti, nato ad Ancona nel 1907 da famiglia modesta (padre agente di commercio, madre casalinga), prende il diploma di ragioniere a sedici anni e comincia subito a lavorare in banca ad Ancona. Dopo qualche anno si trasferisce a Milano al Crédit Commercial de France, finché nel 1934 entra nello studio di Antonio Foglia occupandosi di Borsa. Nel 1937 viene promosso procuratore, ma all’inizio sembrava che la posizione comportasse l’iscrizione al partito fascista: in questo caso Andrea era pronto a rifiutarla. Le prime notizie della sua attività politica clandestina risalgono all’autunno ’42, quando partecipa a riunioni preparatorie per rifondare il PSI. Subito dopo l’armistizio partecipa a una riunione presso lo studio di Antonio Foglia con i rappresentanti del costituendo CLN con l’obbiettivo di prevenire l’occupazione tedesca. Alla fine del 1943 sostituisce Domenico Viotto, rappresentante del PSIUP presso il CLN di Milano, che era costretto ad abbandonare l’Italia. Ai primi del 1944 entra nella segreteria del partito per l’Alta Italia insieme a Cirenei, Pieraccini e Valcarenghi. Si occupa in modo particolare della redazione e diffusione dell’Avanti! clandestino, di cui uscirono, quasi ogni settimana, ventotto numeri nel periodo settembre ’43-maggio ’44. È uno degli organizzatori degli scioperi del 1° marzo 1944, insieme ai compagni del PCI. La dura repressione seguita agli scioperi e probabilmente anche qualche spiata provocano l’arresto di tutto il gruppo dirigente del PSI. Arrestato il 10 marzo 1944, resta in isolamento a San Vittore fino al 27 aprile, poi viene trasferito a Fossoli fino ai primi di agosto. Inizia il viaggio verso la Germania con una sosta di qualche giorno a Bolzano. Il viaggio si concluderà in uno dei peggiori sottocampi di Mauthausen, il Gusen III. Andrea riuscirà a resistere fino alla liberazione del campo, il 5 maggio 1945, ma morirà in ospedale a Gusen il 15 maggio.

Andrea Lorenzetti, promotore dell’«Avanti!» clandestino, «Triangolo rosso», gennaio-marzo 2014, pp. 10-19.

L’ultima lettera di Andrea Lorenzetti tratta dal database “Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza”