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26 gennaio 2015. Il valore della testimonianza.
Milano Sala Convegni di Palazzo Reale (Piazza Duomo 14) ore 11.
Incontro di formazione con gli studenti delle scuole della provincia di Milano su Il valore della testimonianza, con una testimone di Ines Figini, deportata ad Auschwitz a Mauthausen e a Ravensbrück, la storica della deportazione ebraica Liliana Picciotto (Fondazione Cdec) e la storica della deportazione politica Roberta Cairoli (FIAP – Fondazione Aniasi), alla presenza del sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Ha coordinato e organizzato l’incontro il prof. Massimo Castoldi. L’incontro è anche stato trasmesso in diretta streaming, a cura di Denis Gianniberti, in numerose scuole d’Italia. Erano presenti in sala duecento studenti a almeno altri ottocento collegati in diretta streaming. Collegamenti sono stati realizzati dal cinema Arcadia di Melzo; dalle scuole medie di Pachino, in provincia di Siracusa, dalla scuola media di Siziano in provincia di Pavia, dall’Istituto Rosetum di Besozzo (Varese). L’incontro è seguito a una cerimonia all’ex-Albergo Regina, comando SS e Quartiere generale della Gestapo a Milano negli anni 1943 -1945, con discorsi dei rappresentanti delle associazioni promotrici e posa di una corona alla lapide ivi presente.
La Fondazione ha ritenuto fondamentale che l’incontro in occasione della giornata della memoria presentasse ai giovani tanto la deportazione razziale quanto la deportazione politica, diverse nelle dinamiche e nelle caratteristiche, ma identiche nella tragedia delle conseguenze e generate dalla medesima causa, ovvero dalla dittatura nazi-fascista. Per la prima volta quest’anno è stata richiesta la presenza di due storiche, tra le più documentate sulle tematiche della deportazione milanese, allo scopo che nei giovani si creasse una consapevolezza più profonda capace di andare oltre una immediata reazione emotiva. Siamo così convinti di interpretare nel modo migliore gli intenti della legge del 20 luglio 2000 che non solo invita a ricordare «la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati», ma anche esorta ad adoperarsi «affinché simili eventi non possano mai più accadere».
Manifesto – Giorno Della Memoria_2015